QUALI SONO I MIGLIORI PRODOTTI PER IMPERMEABILIZZARE ?
Membrane di ultima generazione, prodotti liquidi a base acqua e senza solventi, performanti e protettivi, applicabili nelle condizioni più estreme e garantiti per una lunga durata nel tempo. L’innovazione tecnica offre soluzioni specifiche per problemi specifici, dalle performance sorprendenti.
Progettare l’impermeabilizzazione è uno dei passi fondamentali che vanno compiuti sia per le nuove abitazioni, sia nell’ambito della ristrutturazione. Definire esattamente il tipo di prodotto o di sistema impermeabilizzante adatto alle diverse tipologie di fabbricati, o addirittura a ogni parte della casa – fondamenta, cantine, balconi, terrazze, ambienti bagno e cucina, eccetera – è oggi possibile grazie alla raggiunta qualità e alle proprietà performanti dei più innovativi prodotti e sistemi che l’industria sa proporre, un vero e proprio “mercato delle specialità” composto da soluzioni studiate specificatamente per preservare e proteggere, sia nel nuovo che nella ristrutturazione, i diversi ambienti a fronte delle più differenti problematiche.
I PROBLEMI :
A determinare il prodotto o il sistema giusto da utilizzare sono quindi i relativi parametri oggettivi, determinati dalla tipologia dell’edificio, dalla sua ubicazione, dagli sbalzi termici che la costruzione deve sopportare durante l’anno. Soprattutto in tema di manutenzione, dallo stato di conservazione dei diversi ambienti, dalla destinazione d’uso – un dettaglio assolutamente da valutare con attenzione – così come dai criteri di durabilità, spesso trascurati a causa di valutazioni superficiali – sintomatico il caso dei tetti piani – che non tengono conto che il trascorrere del tempo e il continuo contatto con gli elementi atmosferici di varia natura modificano inesorabilmente le proprietà impermeabilizzanti, indebolendole.
C’è poi un altro importante elemento da considerare durante la progettazione dell’impermeabilizzazione, un problema reso ancora più attuale dai noti problemi energetici che stanno incidendo negativamente nell’economia dei cittadini. Sempre più progettisti, infatti, hanno inserito l’impermeabilizzazione dei tetti piani come componente del sistema di coibentazione di un edificio, coniugando quindi risparmio energetico e sostenibilità. Ciò è possibile grazie agli impermeabilizzanti liquidi riflettenti, perché la riflettanza, appunto, riduce considerevolmente l’assorbimento del calore del sole, consentendo di limitare l’utilizzo di apparecchiature rinfrescanti durante i mesi più caldi dell’anno. In ambito di impermeabilizzanti liquidi riflettenti, oltre alle proprietà intrinseche del prodotto impermeabilizzante, è necessario valutare prodotti che garantiscano nel tempo la protezione dai raggi solari, mantenendo quindi a lungo il caratteristico colore bianco neve che garantisce il massimo potere riflettente, senza ingrigire rapidamente perdendo così la forza riflettente.
Allo stesso modo, il problema dell’umidità, principale obiettivo degli interventi di impermeabilizzazione, ha radici diverse: può essere di risalita, causata da piogge frequenti, dal malfunzionamento degli impianti, da pavimentazioni deteriorate, dalla presenza costante di acqua stagnante… tutte situazioni che vanno analizzate e combattute con gli strumenti adatti. Anche in questi casi non esiste in assoluto un prodotto che ve bene per tutto, ma ogni problema ha la sua soluzione.
LE SOLUZIONI :
Iniziamo l’analisi dei sistemi e dei prodotti per l’impermeabilizzazione dal tetto, che è sicuramente una delle zone nevralgiche degli edifici per la trasmissione dell’umidità. Due tipologie di prodotti: le membrane bituminose e gli impermeabilizzanti liquidi. Una soluzione tecnica quest’ultima che trova costantemente nuovi adepti sia per la facilità e velocità di posa, sia per il livello qualitativo delle prestazioni che certi prodotti garantiscono. La moderna tecnologia fa però di più, mettendo a disposizione dei professionisti veri e propri sistemi di impermeabilizzazione che prevedono l’utilizzo preventivo di speciali malte da applicare anche su superfici molto umide e a temperature estreme (per esempio da 0 a +45 gradi) utili per il ripristino dei sottofondi. Il risultato sarà una superficie perfettamente omogenea, pronta per l’applicazione dell’impermeabilizzante. Il tetto è la parte della casa più a diretto contatto con gli agenti atmosferici, quindi l’impermeabilizzante dovrà garantire la massima resistenza alla controspinta, ai cicli di gelo e disgelo, ai raggi UV, e ovviamente all’acqua e all’umidità in genere.
Qualora la scelta di impermeabilizzare il tetto cadesse sugli impermeabilizzanti liquidi, un concreto aiuto alla sostenibilità ambientale rende preferibili i prodotti a base acqua: non contengono solventi e quindi non sono nocivi né per l’uomo, né per l’ambiente. Inoltre, garantiscono ottime prestazioni di durabilità nel tempo.
Balconi e terrazze, come i tetti piani, sono certamente le parti della casa oggetto di propagazione dell’umidità: piogge, umidità dell’aria, variazione delle temperature, irraggiamento solare, oltre ai frequenti problemi di stagnazione dell’acqua. Inoltre, balconi e terrazze – una precauzione sostanziale nell’ambito della progettazione – sono spesso soggette al calpestio e alla movimentazione di oggetti, per esempio tavoli e sedie. Un altro aspetto da considerare, per scegliere il prodotto più adatto, è quale finitura verrà applicata. Per esempio, se si prevede la posa mi materiale ceramico sarà necessario applicare un doppio strato di membrana bitume-polimero di qualità, con una flessibilità a freddo almeno di -10°C e dopo aver previsto uno strato di scorrimento in LDPE micro-forato, si procederà alla realizzazione dello strato ripartitore di carico. Quest’ultimo dovrà essere protetto con impermeabilizzanti cementizi o liquidi a base di bitumi e polimeri che siano anche ponti di aggrappo per la posa di pavimentazioni ceramiche.
In caso di manutenzione e qualora si desiderasse una finitura colorata, è possibile optare per impermeabilizzanti liquidi che offrano resistenza al ristagno e che permettano il calpestio, anche solo dopo poche ore dalla posa. Nel caso si prevedano forti resistenze al punzonamento o al calpestio continuo, è meglio l’impiego di impermeabilizzati di nuova generazione che offrono risultati eccezionali anche in condizioni estreme. Valutando eventuale umidità occulta presente nel sottofondo, si dovranno utilizzare prodotti impermeabilizzanti lucidi, resistenti alla controspinta e traspiranti. Per la protezione delle superfici di balconi e terrazze è consigliabile quindi l’utilizzo di protettivi idrorepellenti, sempre a base acqua, che rappresentano un vero e proprio schermo contro gli agenti atmosferici e che proteggono la superficie dalla movimentazione degli oggetti.
L’umidità esterna non coinvolge solo le superfici orizzontali, e anche questo è tema che deve essere ben presente nel progetto di impermeabilizzazione. Anche le pareti esterno sono sa stretto contatto con l’umidità dell’aria, con gli straventi e soffrono degli sbalzi di temperatura delle pavimentazioni. Per le pareti verticali esterne è quindi consigliabile l’utilizzo di un impermeabilizzante in pasta espressamente formulato per le applicazioni verticali, che quindi non produca colature, ma che svolga la sua azione protettiva anche in presenza di problemi di umidità permanenti. Anche in questo caso, proprietà indispensabili del prodotto devono contemplare la certezza di resistere perfettamente agli shock termici e ai movimenti di assestamento.
Non rimane che esaminare, seppure a grandi linee, la parte inferiore dell’edificio, soprattutto in presenza di box e cantine. Va da sé che impermeabilizzare i box vuol dire trovarsi di fronte a situazioni anche critiche, a causa delle zone all’aperto, bersagliate dalla pioggia, dalla neve e, soprattutto in questo ambiente, dalla frequente presenza del ristagno d’acqua, oltre che dai raggi UV. L’impermeabilizzazione dei box deve quindi prevedere l’impiego di impermeabilizzanti liquidi che garantiscano alte resistenze meccaniche, assoluta protezione all’abrasione, fra le prime cause di infiltrazioni. Superfici orizzontali e rampe, dopo l’intervento di impermeabilizzazione devono sempre assicurare il grip ideale, ovvero la perfetta carrabilità. Anche in questo caso, il prodotto o il sistema impermeabilizzante deve resistere nel tempo ai cicli di gelo e disgelo, e offrire la massima resistenza alla controspinta.
Anche un approccio decisamente generico al tema dell’impermeabilizzazione rende subito evidente che i migliori prodotti per impermeabilizzare sono quelli studiati e realizzati per risolvere problematiche specifiche. Sono soluzioni semplici da usare e consentono di aprire e chiudere i cantieri in tempi brevi, con la reciproca soddisfazione della committenza e dell’impresa specializzata. Solo la progettazione dell’impermeabilizzazione risponde quindi in modo corretto alla domanda del titolo, oltre a garantire interventi tecnicamente ineccepibili e risultati molto performanti nel tempo.